TEMA
di Martina Ridolfi

Piove. Guardo fuori dalla finestra e penso…
Piove. Guardo fuori dalla finestra e penso a tutto quello che è cambiato in questi ultimi mesi.
Cambiamenti che, per molti, potrebbero sembrare superficiali ma che sono fondamentali per una ragazza che è stata per otto anni nella stessa scuola, con gli stessi compagni e professori. Strano che la pioggia possa far questo effetto. In questo momento, secondo me, ogni goccia corrisponde alle lacrime versate insieme a loro: lacrime di tristezza, di gioia, di disperazione, lacrime che mi hanno fatto crescere e lacrime di rabbia.
Non avrei mai pensato che mi sarebbe mancato tutto ciò. Qualche mese fa non vedevo l’ora di passare gli esami e di liberarmi, mentre ora vorrei solo tornare indietro. Non che io non mi trovi bene, ma quello era il mio piccolo mondo, in cui potevo essere me stessa. Ora sono solo una “Martina” mascherata, che ha paura di non piacere ai compagni, di fare una brutta impressione sui professori e di non essere all’altezza di affrontare il liceo.
Quella scuola era la mia casa. Sono cresciuta lì, insieme a quella signora un po’ anziana ma sempre piena di vita che tutti chiamano “preside” . Forse le dovrei attribuire il nome “nonna”, per tutto ciò che ha fatto per noi. Per non parlare delle insegnanti: ho un bellissimo ricordo di tutte, anche quelle più severe. Molti le prendevano in giro o parlavano alle loro spalle: noi no. Era un rapporto speciale, quasi come quello materno, ma ovviamente con quella sottile soglia di professionalità che un professore deve giustamente avere quando si è a scuola. Ci rispiegavano le cose se non capivamo, ci aiutavano anche con problemi extra scolastici se avevamo voglia di parlarne e ci sgridavano quando, a volte, approfittavamo della loro bontà facendo un po’ di rumore in classe o scambiando qualche parola col compagno di banco.
Adesso dovrò imparare a comportarmi in modo diverso, ad avere un atteggiamento differente con tutto e con tutti.
Ancora una volta la pioggia mi ha aiutato a pensare. Ora non è solo il suolo ad essere bagnato ma anche il mio volto, pensando a quel meraviglioso ricordo durato otto indimenticabili anni.