Fino a quando ero piccola New York è sempre stata la mia meta preferita. Finalmente il 26 gennaio 2020 il mio sogno si è avverato. Insieme alla mia classe siamo partiti per visitare due delle citta’ piu’ importanti degli Stati Uniti ovvero Boston e New York.

Alla partenza ero molto eccitata perché era il mio primo viaggio intercontinentale e anche perché affrontavo un viaggio unico, accompagnata dai miei amici più cari. Siamo arrivati in tarda serata e dopo aver mangiato ci siamo recati all’Empire State Building, uno dei grattacieli piu’ alti al mondo. Esso è composto da 102 piani e il panorama che si vedeva affacciandosi dai suoi balconi era bellissimo. Proprio lì sopra mi sono ricordata di essere dall’altra parte del mondo, lontana dalla mia famiglia e dal mio paese. Riuscivo a vedere tutta la citta’ composta da luci, colori, macchine, decorazioni, grattacieli ed edifici. I rumori delle macchine mescolati con le voci e il vento mi facevano sentire libera, felice e piena d’energia.
"I rumori delle macchine mescolati con le voci e il vento mi facevano sentire libera, felice e piena d’energia".
Durante la settimana siamo andati a “Ground Zero”, dove è successa la strage delle Torri Gemelle. Circa 19 anni fa c’erano due grattacieli enormi, adesso non c’è più niente se non due fontane per ricordarle, foto, turisti e fiori. Furono distrutte da terroristi che dirottarono due aeroplani causando 3000 morti. Le vittime erano cittadini normali che lavoravano negli edifici, erano innocenti e questo mi fa capire quanto possa essere cattivo l’essere umano.
A fine settimana siamo andati al MoMa, uno dei musei più importanti al mondo, mi e’ piaciuto in particolare “La notte Stellata”, di Vincent Van Gogh proprio perché non l’avevo mai visto da vicino. Mi hanno colpito in particolare i colori vivaci come l’azzurro e il blu scuro. Dopo tutte queste esperienze e ricordi che abbiamo vissuto a New York, eravamo pronti per il vero obiettivo di questo viaggio, ovvero la conferenza di Boston.
La città e l’hotel erano davvero belli e l’atmosfera amichevole degli Americani mi rendeva felice. La mia scuola ogni anno partecipa alla conferenza HMUN (Harvard Model United Nations) una simulazione del congresso delle Nazioni Unite. I primi giorni di conferenza ero agitata e ansiosa, perché i compagni nel nostro comitato erano molto più grandi ed esperti. Rappresentavano il Portogallo ed il nostro argomento era impegnativo perché si basava sulla “modificazione del DNA”, uno studio molto difficile. Noi rappresentavamo il portogallo e avevamo molta informazione sulla scienza e gli innovamenti del nostro paese. Abbiamo fatto amicizia con ragazzi che provenivano da tutto il mondo. La mia prima impressione e’ stata quella di non potermi integrare con loro, perché provenivamo da posti e culture diverse, invece questa mia idea si e’ rivelata sbagliata: avevamo tante cose in comune e scherzavamo come se ci conoscessimo da anni. Ci siamo alleati con la Turchia, il Canada, la Spagna e gli Stati Uniti d’America, insieme ci siamo soprannominati ARMI, ci incontravamo ogni pomeriggio per cercare risoluzioni per i problemi dei nostri paesi, ma purtroppo dopo le votazioni la nostra risoluzione non è stata approvata. Ci siamo rimasti male, pero’ abbiamo capito che le altre alleanze avevano progetti migliori e che era giusto che fosse andata così. Proprio per questo credo di essere maturata e cresciuta.
Questa esperienza è stata fantastica, perchè mi sono resa conto che non tutti hanno la mia stessa opportunità, ovvero quella di poter viaggiare in un posto così lontano e vivere un’esperienza così affascinante. Per questo mi sento fortunata e grata di studiare in questa scuola e di vivere in una famiglia che mi permetta di fare questi viaggi straordinari.
Alicia

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